Scene (2007)
Serra del Teatro della Limonaia
13 settembre – 26 ottobre 2007
DIMITRI MILOPULOS
SCENE
mostra dei modellini di scena che hanno fatto la storia sia dell’artista che del Festival Intercity
Quando l’idea di questa mostra venne fuori, diversi mesi fa, mi sembrò un modo nuovo e molto interessante per rivedere attraverso “occhi” diversi questi primi venti anni di storia, sia del festival che mia personale. Non avrei mai potuto immaginare, allora, quello che questa “innocente” idea avrebbe provocato nella mia vita nei mesi successivi. Sembrava tutto semplice: bastava aprire le scatole dell’archivio e tirare fuori… ricordi. Ricordi a forma di modellino. Ricordi belli, altri meno, che riprendendo vita mi rimandavano indietro nel tempo, indietro a rivivere il passato. Provocando emozioni. Forti. Mentre via via selezionavo, sistemavo e rimontavo i modellini (molti con il tempo si erano distrutti), mi sembrava che prendessero vita nelle mie mani. Niente di sovrannaturale! È la loro natura. Esistono per questo. Devono essere vivi. Devono trasmettere emozioni. Se no, a che servono?! Succede sempre così, ma in questo caso è stato diverso. Senza rendermene conto, sono stato catapultato nel passato, immerso in un concentrato di essenze di molti spettacoli, colori, odori, spazi, viaggi, problemi, applausi, critiche. E poi tecnici, artisti, persone. E Barbara. La mia metà, senza la quale molti dei lavori che ora possono essere visti pubblicamente “in scatola” e che hanno fatto in qualche modo la storia di questo posto, non avrebbero mai visto la luce. A questa mia metà, io dedico questa mostra. Tra ricordi ed emozioni.
D.M.
“… l’arte scenografica è un lavoro vago, incerto e difficile, che prima di approdare alla concretezza ed alla fisicità della scena affronta tutte le tempeste ed i rischi di fallimento di ogni progetto artistico, e lo fa misurandosi su una serie complessa e appassionata di relazioni umane.”
Dall’articolo pubblicato su Hystrio (ottobre-dicembre 1996)
“È come aspirare a pieni polmoni la storia che lì si è fatta e consumata, cadere in un vortice di ricordi, e chi c’era, ritrovare i particolari nella cura maniacale dei dettagli, delle sfumature, dei piccoli ingranaggi o marchingegni (…) piccole ma grandi, opere d’arte. E allora camminando come in un safari si scorgono passaggi e intenzioni in una continua rivisitazione purificatrice che lascia al teatro il suo scheletro, la sua forma essenziale, asciutta senza l’additivo dopante del gesto dell’attore, scena liberata dalle parole è rimasta nuda a farsi vedere nella sua totale pienezza fatta di vuoti e mancanze, come punto di partenza dal quale tendere nuovi figli e alleanze congiunzioni e ponti.“
Tommaso Chimenti, Il Corriere, 16 settembre 2007
Teatro della Limonaia’s Serra
13 september – 26 october 2007
DIMITRI MILOPULOS
SCENE
displays of stage models that have made the history of both the artist and the festival Intercity
When the idea for this exhibition came up several months ago, it seemed to me a new and very interesting way to look back at these first twenty years of the festival and of my own personal growth with new “eyes”. I could never have imagined, then, what this “innocent” idea would have caused in my life in the following months. It all seemed simple: it was just a matter of opening the archive boxes and pullout… memories. Memories in the shape of stage models. Some beautiful memories, others less so, that coming back to life sent me back in time, back to reliving the past. Eliciting emotions. Strong ones. As I gradually selected, arranged and reassembled the models (many got destroyed over time), it seemed to me that they were coming to life again in my hands. Nothing supernatural! It’s their nature. They serve this exact purpose. They must become alive. They must convey emotions. Otherwise, what are they for?! It’s always like this, but in this specific case it was different. Without realizing, I was catapulted into the past, immersed in a concentration of essences from many past shows, colors, smells, spaces, travels, problems, applauses, criticisms. And then technicians, artists, people. And Barbara. My half, without whom many of the works that can now be displayed publicly “in a box” and have somehow made the history of this place, would never have seen the light of day. To my other half, I dedicate this exhibition. Through memories and emotions.
D.M.
“…set designing as an art is a vague, uncertain and difficult task which, before reaching the concreteness and physicality of the scene, has to face all the storms and risks of failure linked to any artistic project, and it does so by measuring itself against a complex and passionate series of human relationships.”
From the article published on Hystrio (October-December 1996)
Modellini esposti – Models on display:
- ALIAS GODOT di Brendan Gall, regia di David Ferry, 2006
- GUANTANAMO: L’ONORE OBBLIGA A DIFENDERE LA LIBERTÀ – GUANTANAMO: HONOR BOUND TO DEFEND FREEDOM di Victoria Brittain e Gillian Slovo, 2006
- UN UOMO TROVATO – THE FOUND MAN di Riccardo Galgani, regia di Philip Wilson, 2005
- BINARIO MORTO di Letizia Russo, regia di Barbara Nativi e Dimitri Milopulos, 2004
- LES MANUSCRITS DU DELUGE di Michel Marc Bouchard, regia di Barbara Nativi (Montréal, Québec-Canada), 2003
- NOCCIOLINE di Fausto Paravidino, regia di Barbara Nativi, 2002
- NOTTURNO – ΝΥΧΤΩΔIΑ di Sofia Dionisopoulou, regia di Barbara Nativi, 2002
- FAME – CRAVE di Sarah Kane, regia di Barbara Nativi, 2001
- SHOPPING AND FUCKING di Mark Ravenhill, regia di Barbara Nativi, 2000
- IL SIGNOR KOLPERT – HERR KOLPERT di David Gieselman, regia di Ingo Kerkoff, 2000
- PARASSITI – PARASITEN di Marius von Mayenburg, regia di Stefan Otteni, 2000
- IL DIVINO RITRATTO DI DORIAN GRAY – LE PORTRAIT SURNATUREL DE DORIAN GRAY di Jean Cocteau, regia di Barbara Nativi (1999)
- L’IMPORTANZA DI ESSERE ERNESTO – THE IMPORTANCE OF BEING ERNEST di Oscar Wilde, regia di Barbara Nativi (1998)
- LE REGOLE DEL SAPER VIVERE NELLA SOCIETÀ MODERNA – LES RÈGLES DU SAVOIR-VIVRE DANS LA SOCIÉTÉ MODERNE di Jean-Luc Lagarce, regia di Barbara Nativi (1998)
- BLASTED-DANNATI di Sarah Kane, regia di Barbara Nativi (1997)
- LA PURIFICAZIONE – THE CLEARING di Helen Edmundson, regia di Dominic Droomgoole, 1996
- IL TRATTAMENTO – THE TREATMENT di Martin Crimp, regia di Roxana Silbert, 1996
- DRACULA testo e regia di Barbara Nativi, 1995
- LE COGNATE – LES BELLES-SŒURS di Michel Tremblay, regia di Barbara Nativi (1994)
- CAREZZE – CARÍCIES di Sergi Belbel, regia di Barbara Nativi (1994)
- NERVI E CUORE, UN VIAGGIO CON ARTAUD testo e regia di Barbara Nativi, 1993
- FRAMMENTI DI UNA LETTERA D’ADDIO LETTI DAI GEOLOGI – FRAGMENTS D’UNE LETTRE D’ADIEU LUS PAR LES GÉOLOGUES di Normand Chaurette, regia di Paula De Vasconcelos (1993)
- D’APRES RUZANTE di Angelo Beolco, regia di Barbara Nativi, 1993
- LA SOCIETÀ DI METIS – LA SOCIÉTÉ DE MÉTIS di Normand Chaurette, regia di Alice Ronfard (1992)
- BEING AT HOME WITH CLAUDE di Rene-Daniel Dubois, regia di Barbara Nativi, 1992
- IO È UN ALTRO, DEDICATO AD ARTHUR RIMBAUD testo e regia di Barbara Nativi, 1991
- BARBABLÙ di Béla Bálazs, regia di Barbara Nativi, 1991
- TRÄFF di Magnus Nilsson / Barbara Nativi, regia di Barbara Nativi (1990)
- LE STELLE DEL MATTINO – ZVËZDY NA UTRENNEM NEBE di Alexandr Galin, regia di Garij Cernjachovskij, 1989