Teatro 35 (2023)
Foyer del Teatro della Limonaia
15 settembre – 15 ottobre 2023
TEATRO 35
MOSTRA DI MODELLINI SCENOGRAFICI
Dimitri Milopulos: 35 anni di teatro!
Il processo mentale attraverso cui nasce una scenografia non è molto diverso dal processo mentale che genera una regia. Entrambi danno origine ad uno spettacolo nuovo, che è anche un mondo nuovo, una nuova realtà. Una realtà artificiale? O una realtà altra, differente da quella vera, quella della vita vera, una realtà altra che però esiste ed esistendo crea emozioni non meno vere di quelle della vita vera? Sulla questione “il teatro è vita”, e viceversa, si sono espressi in tanti e molti sono gli autori che vi hanno dedicato saggi e pubblicazioni ma, comunque la si pensi, rimane una questione essenziale.
Che si tratti della messa in scena di un testo oppure di un lavoro di creazione, il processo mentale alla base della nascita di uno spettacolo è davvero strano, è un’evoluzione in cui realtà e finzione si confondono. Come nel famoso detto che coinvolge l’uovo e la gallina, tutto inizia da “qualcosa” ma non riesci mai a definire l’effettiva origine di quel qualcosa. È come una malattia che improvvisamente si manifesta nel tuo corpo e prima abbraccia la mente poi la blocca, la tiene ferma, finché non ti costringe ad accettarla, soggiogandoti in questa nuova situazione, in questa nascita/rinascita che avviene dentro di te.
È un procedimento complesso. Prende forma autonomamente. A volte nasce da una parola. A volte nasce da un’azione. Da un testo. Da un’immagine. Da una canzone. Dalla musica. Spesso dalla musica; la musica spesso accompagna il teatro perché riesce a farti esprimere in una modalità nuova, in una modalità sorprendentemente nuova. A volte dalla combinazione di più fattori insieme. E quando questo avviene, quando questo sposalizio tra una parola, un’immagine, un’idea e un suono si realizza, ecco, quella è felicità. Perché dentro di te qualcosa davvero accade. E ogni volta è come la prima. Rinasci. E io mi ritengo molto fortunato per avere vissuto spesso questa sensazione nei miei anni di teatro.
All’inizio, 35 anni fa, quando per la prima volta ho avuto tra le mani la responsabilità di una scenografia – per il Festival Intercity Mosca ero un giovane uomo ancora alle prime armi, con tanta voglia di imparare e un’incontenibile voglia di vedere trasformarsi in “vita” quell’idea che mi stava nascendo in testa, con tutta la sfrontatezza di quell’età che mi esplodeva tra le mani e nella mente.
Tanti anni dopo ho realizzato che questo dirompente processo interiore non faceva nascere solo una scenografia per uno spettacolo che poi un regista avrebbe diretto, ma un’idea completa di spettacolo. In altre parole, l’idea scenografica che nasceva, conteneva già la direzione che avrebbe preso lo spettacolo. Ed è stato allora che la mia arte ha avuto la sua svolta finale, percorrendo una strada ben più complessa: quella della creazione totale di uno spettacolo.
D.M.
Teatro della Limonaia’s Foyer
15 september – 15 october 2023
TEATRO 35
DISPLAYS OF STAGE MODELS
Dimitri Milopulos: 35 years of theatre!
The mental process through which a set design is created does not really differ from the one that accompanies the work of a theatre director. Both give rise to a new show, which is also a new world, a new reality. An artificial reality? Or a reality that is “other”, different from the real one, that of real life, another reality which does exist, though, and by its sheer existence creates emotions no less truthful than those of real life? On the question “theater is life” and vice versa, many have expressed themselves and many are the authors who have dedicated essays and publications to it but, whatever one may think of it, it remains an essential question.
Whether it is the staging of a text or a work of creation, the mental process underlying the birth of a show is truly strange, it is an evolution in which reality and fiction merge together. As in the famous saying involving the chicken and the egg, everything starts from “something”, but you can never define the actual origin of that something. It’s like a disease that suddenly manifests itself in your body and, at first,itfills up your mind, then it blocksit, holds it still, until it forces you to accept it, subjugating yourself to this new situation, in this birth/rebirth that takes place within you.
It’s a complex process. It takes shape on its own. Sometimes it comes from a word. Sometimes it arises from an action. From a text. From an image. From a song. From music. Often from music; music often accompanies theater because it allows you to express yourself in a new way, in a surprisingly new way. Sometimes from the combination of several factors. And when this happens, when this merging between a word, an image, an idea and a sound takes place, well, that is happiness. Because something really triggers inside you. And every time it’s like the first time. You are reborn. And I consider myself very lucky to have often experienced this feeling in my theater years.
At the beginning, 35 years ago, when for the first time ever I had the responsibility of a full set design in my hands – for the Intercity Moscow Festival – I was a young man, still a rookie, with a great desire to learn and an irrepressible need to see the idea that was springing up in my mind transform itself into “life”, with all the audacity of that age exploding in my hands and in my head.
Many years later I realized that this disruptive inner process didn’t just give birth to a set design for a show that a director would then direct, but to a fully-fledged idea of the show. In other words, the birth of the scenography already contained the direction that the show would take. And it was then that my art took its final turn, following a much more complex path: that of the total creation of a show.
D.M.
Modellini esposti – Models on display:
- IL BACIO DELLA DONNA RAGNO – EL BESO DE LA MUJER ARAÑA di Manuel Puig, regia di Dimitri Milopulos (2023)
- TOM À LA FERME di Michel Marc Bouchard, regia di Dimitri Milopulos (2022)
- DRACULA di Barbara Nativi, regia di Dimitri Milopulos (2021)
- 4:48 PSICOSI – 4:48 PSYCHOSIS di Sarah Kane, regia di Dimitri Milopulos (2018)
- UN PIEDE IN PARADISO – UN PIED DANS LE PARADIS di Virginie Thirion, regia di Dimitri Milopulos (2017)
- FRAMMENTI DI INUTILI BUGIE – FRAGMENTS DE MENSONGES INUTILES di Michel Tremblay, regia di Dimitri Milopulos (2016)
- GINORI testo e regia di Dimitri Milopulos (2014)
- IO SONO IL VENTO – EG ER VINDEN di Jon Fosse, regia di Runar Hodne (2009)
- ALIAS GODOT di Brendan Gall, regia di David Ferry (2006)
- NOCCIOLINE di Fausto Paravidino, regia di Barbara Nativi (2002)
- SHOPPING AND FUCKING di Mark Ravenhill, regia di Barbara Nativi (2000)
- FAME – CRAVE di Sarah Kane, regia di Barbara Nativi (2000)
- IL DIVINO RITRATTO DI DORIAN GRAY – LE PORTRAIT SURNATUREL DE DORIAN GRAY di Jean Cocteau, regia di Barbara Nativi (1999)
- L’IMPORTANZA DI ESSERE ERNESTO – THE IMPORTANCE OF BEING ERNEST di Oscar Wilde, regia di Barbara Nativi (1998)
- LE REGOLE DEL SAPER VIVERE NELLA SOCIETÀ MODERNA – LES RÈGLES DU SAVOIR-VIVRE DANS LA SOCIÉTÉ MODERNE di Jean-Luc Lagarce, regia di Barbara Nativi (1998)
- BLASTED-DANNATI di Sarah Kane, regia di Barbara Nativi (1997)
- LE COGNATE – LES BELLES-SŒURS di Michel Tremblay, regia di Barbara Nativi (1994)
- CAREZZE – CARÍCIES di Sergi Belbel, regia di Barbara Nativi (1994)
- FRAMMENTI DI UNA LETTERA D’ADDIO LETTI DAI GEOLOGI – FRAGMENTS D’UNE LETTRE D’ADIEU LUS PAR LES GÉOLOGUES di Normand Chaurette, regia di Paula De Vasconcelos (1993)
- LA SOCIETÀ DI METIS – LA SOCIÉTÉ DE MÉTIS di Normand Chaurette, regia di Alice Ronfard (1992)
- BEING AT HOME WITH CLAUDE di Rene-Daniel Dubois, regia di Barbara Nativi (1992)
- TRÄFF di Magnus Nilsson / Barbara Nativi, regia di Barbara Nativi (1990)